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Biografia di Enzo Giordano
Il dott. Enzo Giordano è nato in Angri (SA) il 21-01-1945, è residente in Angri alla via Dei Goti Parco Satriano n. 2, in possesso del diploma di Liceo Scientifico, all’età di sessant’anni si è laureato in Scienze Sociali, ha scritto il racconto “Quando ormai non ci credevo più” pubblicato da L’Autore Firenze (1998) con lo pseudonimo Enzo Doria… (segue qui)
La recensione di Giuliana Spilica
L’analisi del dottor Giordano sull'attuale sistema economico che sta andando in pezzi ad un ritmo sempre più rapido, con la prospettiva che la disoccupazione mondiale si estenda su una scala di grandezza senza precedenti è giusta!. Aggiungo che contemporaneamente, stiamo raggiungendo il punto di non ritorno per quanto riguarda… (segue qui)
“Scriviamo” Diario di un Maestro e … non solo
Il Libro è una raccolta di tre brevi saggi che raccontano “momenti” della mia esistenza.
Il primo (“Recuperi...amo”) descrive un’esperienza didattica vissuta qualche anno fa e testimonia una modalità di rapporto con gli allievi che privilegia l’aspetto pedagogico e formativo del ruolo di insegnante. L’insegnamento è l’arte più difficile, ma allo stesso tempo più affascinante, per la continua “scoperta” e originalità che offre, nel rapporto umano.
Il secondo saggio (“Viaggia… amo”) è il racconto di un viaggio a New York, rivolto a Vittorio, un allievo delle scuole superiori, che conserva nel cassetto il sogno di visitare l’America. E’ il tentativo di mostrargli, con parole e immagini, le luci di una favolosa metropoli, ma anche le ombre e le contraddizioni che racchiude.
Il terzo saggio (“Fotografi… amo”) rappresenta forse l’inno al mio hobby, quello della fotografia, che mi ha accompagnato fin dall’infanzia e che, credo, non mi lascerà più.
L’incipit di un libro, in genere, ha un valore illuminante sulle
ragioni che ne hanno generato la nascita. Quello del volume di
Enzo Giordano non sfugge a questa regola. L’esordio non segue
una regola stabilita o un principio fissato da sempre. Egli, come
molti altri autori, intende solo manifestare un bisogno di confessione,
per intricare ancor più il lettore che viene spinto dalla
curiosità di scoprire come andrà a finire ed è la molla che lo
stimola a leggere sino in fondo. Così il lettore cade nell’intento
e nel progetto-trappola dell’autore e ne viene catturato.
Scrive Giordano, nella introduzione:
[...] un uomo a metà, una vita sempre a metà tra la condizione
umile e il benessere, a metà tra due generazioni, a
metà tra la conoscenza e l’oscurantismo […]